Matteo Renzi a Leopolda propone la liberalizzazione delle assicurazioni infortunio e malattia.

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Premessa: a quasi 10 anni da questo dibattito non ci sono state significative variazioni in tema di liberalizzazione di questo genere di coperture, che rimangono sempre in capo ad Inail.

Nel frattempo Matteo Renzi, pur essendo diventato Presidente del Consiglio e avendo trascorso diversi anni sui banchi del Parlamento, sia in maggioranza che all’opposizione, non ha più avanzato ipotesi in tale senso.

Manteniamo comunque il post originario, che vi proponiamo qui sotto, nel caso qualcuno desiderasse riprendere questa battaglia (per la quale noi continuiamo a non schierarci) o per semplice testimonianza storica.

Leopolda Big Bang: si parla di assicurazioni

Matteo Renzi all’atteso incontro/dibattito della Leopolda Big Bang ha parlato anche di assicurazioni.

Al di là del fatto che si possa essere o meno d’accordo con le idee emerse dall’appuntamento con il sindaco di Firenze non possiamo che rallegrarci del fatto che le assicurazioni abbiano avuto il loro spazio: un discorso così importante per l’Italia e sempre troppo poco dibattuto è sempre bene accetto in qualsiasi genere di dialogo pubblico!

Liberalizzare le polizze infortuni e malattia

Il punto 29 delle “100 proposte di Matteo Renzi” recita così:

29. Liberalizzare le assicurazioni su infortuni e malattie. Le attività svolte dall’Inail, il monopolio pubblico che si occupa dell’assicurazione per le malattie e per gli infortuni dei lavoratori svolge una funzione tipica di qualunque società di assicurazione privata. Bisogna allora aprire all’accesso dell’attività di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro da parte di imprese private di assicurazione o di riassicurazione.

renzi leopolda assicurazioni

Matteo Renzi e la tutela del lavoro tramite assicurazioni

L’idea di Matteo Renzi (in foto) è quella di fornire una maggiore tutela dei lavoratori attraverso l’eliminazione del monopolio dell’Inail sul discorso della copertura assicurativa ai lavoratori, motivando la questione con il fatto che il lavoro svolto da questo istituto è né più né meno che quello che può sostenere una qualunque compagnia assicurativa privata.

Non entriamo nel merito circa la validità o meno di questa proposta (che nel caso spero si intenda estesa anche all’assicurazione per le casalinghe, ancora più facile da replicare per un privato) ma notiamo che comunque presa di per sé, la riflessione del sindaco di Firenze è inopinabile.

Come sempre accade in Italia bisognerebbe vedere poi se effettivamente aprire il mercato porterebbe degli effettivi vantaggi economici nelle tasche degli italiani (o quantomeno un migliore servizio) o se invece servirebbe solamente a fare l’ennesimo favore alle compagnie assicurative, ma l’unico modo per conoscere la verità in questo caso sarebbe provare!

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