Mutui 2013: si prevede stagnazione

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Il mercato dei mutui per il 2013 è previsto in stagnazione (come del resto è accaduto nell’anno in corso) a causa della crisi economica e finanziaria, che sta influenzando fortemente anche il settore immobiliare.

Vediamo di fare qualche semplice previsione per il futuro per questo importante elemento economico, in modo da avere qualche spunto di riflessione e non trattarli solamente come argomento connesso alle assicurazioni come facciamo tradizionalmente (vedi il discorso delle polizze legate ai mutui).


Assicurazione prestiti 2012

Compravendite immobiliari in leggero calo

Per quanto riguarda quest anno possiamo dire che il numero delle compravendite immobiliari si presenta in calo, ma non in picchiata (se ne prevedono 594.037, più o meno un numero paragonabile alle 598.224 dello scorso anno, anche se personalmente sono scettico sull’attendibilità di questo dato, e temo che ad inizio 2013 uscirà fuori che se ne è registrata qualcuna in meno … alcuni analisti prevedono addirittura cali compresi tra il 17 e il 19%!).

Le banche applicano la stretta creditizia

Se anche il numero delle compravendite di immobili residenziali rimanesse invariata, le previsioni per i mutui 2013 devono necessariamente tenere conto anche della stretta creditizia: le banche concedono finanziamenti sempre meno volentieri e, quando lo fanno, cercano di strappare condizioni ad esse favorevoli, il risultato? i mutui sono sempre più cari, e si rischia che nel 2013 questa situazione peggiori ulteriormente. Stando ai dati di Adusbef e Federconsumatori a maggio il tasso di interesse sui prestiti è stato del 4,12%, decisamente scoraggiante per chi voglia acquistare una casa ma non abbia il denaro sufficiente (o non intenda pagare tutto e subito), l’unico dato positivo per in neoacquirenti è la diminuzione generale dei prezzi delle case.

Prezzi delle case in calo quasi ovunque, ma …

Se i prezzi delle case sono in calo, perché la gente non aumenta gli acquisti ridando spinta al mercato del credito? la risposta è semplice ma non scontata: i cali del valore degli immobili sono minori rispetto al calo che una famiglia media ha avuto negli ultimi anni per il budget pensato per questo tipo di spesa. Ad informarci di ciò è anche il,Centro Studi di Confindustria, che fa notare come il rapporto tra prezzi e reddito disponibile renda ancora la casa un miraggio per molti.

I prezzi degli immobili residenziali nel 2013 dovrebbero presumibilmente scendere ancora (dando per scontato che il reddito disponibile ahimè non aumenterà), bisogna tuttavia cercare di capire quali saranno le zone maggiormente interessate da questo scivolone dei valori di mercato, che potrebbe arrivare anche al 15%. A fare le spese di ciò dovrebbero essere maggiormente i venditori delle aree periferiche e della provincia, mentre si consoliderà il trend che vede i centri urbani e le zone di pregio deprezzarsi assai meno di quelle fuoriporta o popolari (come dire che i ricchi saranno sempre più ricchi e chi non lo è si vedrà sempre più povero!), non dimentichiamo tuttavia che il cosiddetto “effetto IMU”, per quanto a nostro avviso non decisivo per provocare scossoni di forte entità ai prezzi, dovrebbe farsi sentire tanto nelle zone di campagna quanto nelle piazze più prestigiose dei centri storici.

Mutui 2013: servono nuove regole?

Come spesso accade in settori come quello assicurativo e creditizio, quando le cose vanno male si pensa immediatamente di correre ai ripari chiedendo al Presidente del Consiglio nuove norme, calmieri e tutto quanto passi per la testa per cercare di arginare la situazione. Non sappiamo ancora se Mario Monti, Corrado Passera e la squadra di governo ha in serbo qualcosa per portare le banche ad erogare maggiore credito a un costo più accessibile, ma se da una lto sappiamo che non si può mettere mano a qualsiasi regola riguardante gli istituti bancari in poco tempo e facendo cascare dall’alto dettami ed imposizioni, dall’altro speriamo che banche ed assicurazioni vengano in qualche modo tenute a freno nei loro aumenti con i metodi che sono nelle possibilità del Governo Monti.

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