Reato di Omicidio Stradale: si rischieranno fino a 18 anni

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Se non ci saranno ulteriori contrattempi il ddl sull’omicidio stradale diventerà legge entro dicembre: andiamo a vedere cosa cambierà con l’introduzione della nuova norma, che costituirà una novità di portata storica per quanto riguarda le leggi relative alla sicurezza stradale.

Art. 529 bis del Codice Penale

L’art. 529 bis del codice penale sarà quello che regolerà l’omicidio stradale: è previsto che

chiunque, ponendosi alla guida di un veicolo a motore in stato di ebbrezza alcolica o di alterazione psico-fisica conseguente all’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope cagioni per colpa la morte di una persona, è punito con la reclusione 

per quanto riguarda l’entità delle pene erogate si procederà a quantificarle nella seguente maniera:

  • in caso di tasso alcolemico compreso tra 0,8 e 1,5 g per litro la pena sarà compresa la pena sarà compresa tra 4 e 10 anni di reclusione
  • in caso di tasso alcolemico superiore a 1,5 g per litro o assunzione di sostanze stupefacenti la pena sarà compresa tra 8 e 12 anni di reclusione

qualora il conducente cagioni la morte di più persone, ovvero la morte di una o più persone e lesioni a una o più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo, ma la pena non può superare gli anni diciotto.

Si tratta insomma di pene già di pesante entità, che andranno a inasprirsi ulteriormente in caso.

Anche l’alta velocità sarà trattata alla stregua di droga e alcool

A seguito di una serie di proteste, arrivate in particolare dall’Aifvs (Associazione italiana familiari e vittime della strada) sarà introdotta anche una norma volta a punire duramente chi, pur guidando sobrio, causa la morte di qualcuno poiché procede ad alta velocità; è prevista la reclusione da 7 a 10 anni per il

conducente di un veicolo a motore che, procedendo in un centro urbano ad una velocità pari o superiore al doppio di quella consentita e comunque non inferiore a 70 Km/h, ovvero su strade extraurbane ad una velocità superiore di almeno 50 Km/h rispetto a quella massima consentita, cagioni per colpa la morte di una persona.

reato di omicidio stradale

Art. 529 ter: no all’omissione di soccorso

Approfittando dell’introduzione del reato di omicidio stradale si è pensato anche e reprimiere ulteriormente l’odioso fenomeno dell’omissione di soccorso, dal momento che l’art. 529 ter sancirà che:

se il conducente si dà alla fuga, la pena è aumentata da un terzo alla metà

via libera dunque all’omissione di soccorso considerata come un’aggravante all’omicidio.

Revoca della patente da 15 a 30 anni

I guai non finiranno qui per chi si macchierà del nuovo reato di omicidio stradale, poiché oltre alle conseguenze penali ci sarà anche la revoca della patente, che a seconda della gravità delle violazioni potrà variare tra 15 e 30 anni, ci sono quindi ottime possibilità che chi uccide alla guida rimarrà lontano da un mezzo a motore per molti anni anche dopo che sarà uscito dal carcere.

Considerate aggravanti anche l’assenza di patente e assicurazione

Ci sono ottime possibilità che la legge passerà al Senato considerando come aggravanti del reato di omicidio stradale anche la guida senza patente e quella senza assicurazione (che, ricordiamo, si spera diventerà un’ipotesi remota dopo l’introduzione dei controlli con Targa System, che dovrebbero se non eliminare completamente quantomeno ampiamente ridurre il rischio che qualcuno circoli sprovvisto della regolare polizza RC Auto).

Soddisfazione anche da parte delle Forze dell’Ordine

Oltre ai familiari delle vittime della strada anche le Forze di polizia (in particolare la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia Consap) esprimono soddisfazione per l’introduzione del reato di omicidio stradale, che oltre a creare una nuova consapevolezza della gravità di un gesto come mettersi alla guida ubriaco o drogato potrà forse contribuire all’obiettivo evidenziato dall’Onu e dalla UE di arrivare a un dimezzamento del numero delle vittime della strada entro l’anno 2020.

 

 

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