L’Assicurazione Infortuni è una tra le polizze ramo danni più conosciute ed acquistate in Italia. Nonostante ci troviamo ancora indietro rispetto ad altri paesi d’Europa per questo genere di coperture la sensibilità al problema della sicurezza antinfortunistica sta aumentando anche da noi, e il desiderio di dotarsi di un massimale almeno in caso di eventi gravi sta prendendo piede sempre di più.
Quando si parla di Assicurazione Infortuni occorre distinguere le garanzie fondamentali (a mio parere solo l’Invalidità Permanente, il Rimborso Spese e, in alcuni casi, la Morte) da altri tipi di garanzie, assolutamente non decisivi, come l’Inabilità Temporanea, la Diaria Ricovero o la Diaria Convalescenza.
Abbiamo già parlato poco tempo fa della definizione di infortunio, nozione fondamentale da tenere presente quanto si decide di stipulare un contratto antinfortunistico (per chi volesse approfondire rimando al link qua sopra) … da questa prima consapevolezza possiamo passare alla scelta delle garanzie, che dovrà necessariamente partire da una domanda:
Quali sono gli eventi che possono realmente cambiarmi la vita?
Da questa domanda quasi filosofica dovrebbe scaturire una scala di priorità quando si tratta di assegnare un budget alla nostra Assicurazione Infortuni … la risposta che vi darete dirotterà, con ogni probabilità, la maggior parte della vostra spesa sull’Invalidità Permanente, di gran lunga la più temuta tra tutte le disgrazie di tipo infortunistico! Inutile precisare che un’Invalidità Permanente grave può pregiudicare per sempre ed in maniera drammatica oltre che la nostra vita familiare anche quella lavorativa, costringendoci nella migliore delle ipotesi a lavorare con modalità diverse da quelle a cui eravamo abituati, nell’ipotesi peggiore a non potere più svolgere un lavoro! Vi dirò di più, chi fa mestieri parecchio legati all’utilizzo di specifiche parti del corpo (es. il medico chirurgo o il cantante) dovrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di una supervalutazione, al limite eliminando altre forme di garanzia decisamente meno fondamentali.
Parlando del caso Morte ovviamente il consiglio è di inserirlo nell’Assicurazione Infortuni solamente nel caso si debbano tutelare eredi non in grado di produrre reddito (o non così tanto quanto siete in grado di produrne voi!). Non trovo utile aggiungere clausole (a meno che non siano regalate) che raddoppiano il caso Morte in caso di infortunio stradale, che ritengo non sia più insostenibile economicamente di altri casi.
La terza garanzia che suggerisco sempre di inserire nella vostra Assicurazione Infortuni è il Rimborso Spese, utile per ricoveri in clinica o cicli di fisioterapia ecc. … non è certo risolutivo (di solito il massimale tocca difficilmente i 20.000 €), ma porta innegabili vantaggi quando si tratta di concedersi tutte le precauzioni e comodità possibili a seguito in un incidente.
Le altre garanzie sono da valutare caso per caso, a seconda di quanto risulterà conveniente stipulare un’Assicurazione Infortuni in un modo piuttosto che in un altro: l’Inabilità Temporanea, un tempo molto richiesta, oggi è diventata una garanzia inutilmente costosa per la maggior parte delle persone, a causa delle franchigie che vengono applicate e dagli alti costi da sostenere per garantirsi una diaria commisurata al proprio reddito giornaliero. La Diaria Ricovero ha perso interesse nel corso degli anni a causa della durata dei ricoveri sempre più breve, così come la Diaria Convalescenza, generalmente tarata sui giorni di effettivo ricovero in ospedale o clinica.
Il contratto di Assicurazione Infortuni può essere inoltre corredato con tutta una serie di altre garanzie, che variano anche notevolmente a seconda della compagnia con la quale si decide di stipulare, ma sulle quali non ci soffermeremo ora volendo dare un carattere generale a questa spiegazione. Si ricorda che la disdetta dell’Assicurazione Infortuni segue le regole generali (percui va inviata con raccomandata a/r almeno 60 giorni prima della scadenza annuale), e che è sempre consigliabile stipulare contratti annuali, senza ricorrere a contratti inutilmente vincolanti.