In estate si viaggia di più (perlomeno chi riesce a permetterselo!) perciò si fa più sentita la necessità di stipulare coperture come l’Assicurazione Recesso Contratto di Viaggio.
Spesso quando si decide il budget della vacanza non si prevede una spesa in polizze, che a quel punto capita vengano tagliate dalle spese a scapito di cose oggettivamente più gradevoli e divertenti: una leggerezza che può costare cara se la sfortuna dovesse colpirci proprio nel momento dell’anno in cui siamo più vulnerabili, ovvero quando ci troviamo in un paese straniero, lontani da casa.
Ma vediamo nel dettaglio cosa copre l’Assicurazione Recesso Contratto Viaggio: le spese eventualmente già sostenute (ad esempio la caparra o il pagamento anticipato) a patto che l’annullamento dello stesso sia dovuto a determinate cause specificate in polizza, tra cui le più comuni sono:
morte
malattia
infortunio
morte, malattia o infortunio di un familiare stretto dell’assicurato
scioperi
Le penali sono coperte in tutto o in parte dall’Assicurazione Recesso Contratto Viaggio, a seconda che siano presenti o meno franchigie e scoperti (che possono arrivare al 10-20% di entità).
I contratti più coprenti (quindi di norma i più costosi) coprono anche per cause meno “stringenti” di annullamento della vacanza, come ad esempio
variazione delle ferie dovuto a decisione dell’azienda presso cui si lavora
licenziamento
incendio o furto nell’abitazione dell’assicurato
guasti od incidenti del mezzo con cui si raggiunge il luogo di soggiorno
Rimangono di norma escluse le cause di annullamento del soggiorno dovute a malattie croniche, alcolismo o gravidanza; ogni motivazione che porta alla rinuncia del soggiorno dovrà, chiaramente, essere documentata.
In definitiva l’Assicurazione Recesso Contratto Viaggio può diventare un importante salvagente, specie in caso di soggiorni costosi e pagati con largo anticipo (casi in cui aumentano normalmente sia i danni sia le possibilità che qualcosa ci impedisca di partire).