Obama cade sulle Assicurazioni?

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Obama Assicurazioni

Barack Obama e le Assicurazioni: un rapporto travagliato, sul quale il Presidente degli Stati Uniti incentrò parte della sua campagna elettorale. Non sappiamo se quello che sostiene l’ex giornalista del New York Times Jenny Scott nel suo ultimo libro “A singular Woman: The Untold Story of Barack Obama’s Mother” sia vero, ma se lo fosse non potremmo che rimanerci male.

La tesi della sig.ra Jenny Scott è che Barack Obama abbia mentito in uno spot elettorale in cui affermò che la madre, Ann Dunham, morta a soli 53 anni a causa di un cancro, non ricevette rimborsi per le cure necessarie poiché vittima di un pregresso tale da non potere rendere possibile l’indennizzo da parte delle Assicurazioni.

A dire il vero la versione proveniente dalla Casa Bianca è più plausibile (le compagnie assicurative notoriamente sono molto restie a pagare i sinistri quando essi sono il ripetersi di una malattia pregressa, tanto negli USA come in Italia), ma a smentirla sembra che ci sia appunto l’inchiesta di Jenny Scott, che sostiene che sì la madre di Obama si fosse vista negare un rimborso, ma che questo riguardasse un’altra malattia, e non il tumore che ne provocò la morte.

Un portavoce della Casa Bianca, Nicholas Papas, minimizza dicendo che la vicenda riguardante Ann Dunham e le Assicurazioni si riferisce a oltre 15 anni fa, percui Barack Obama probabilmente potrebbe avere sbagliato in buona fede (a dire il vero non sembra una difesa inattaccabile!) e che comunque il senso del discorso che fece nello spot elettorale rimane invariato indipendentemente da quale fosse la malattia non risarcita (questo sì che è già più condivisibile).

Non sappiamo chi abbia ragione tra Jenny Scott e il Presidente Obama riguardo alla triste vicenda di Ann Dunham, ma le assicurazioni chiamate in causa hanno colto immediatamente la palla al balzo per ribadire la loro innocenza! che dire … aspetteremo che “A singular Woman: The Untold Story of Barack Obama’s Mother” arrivi anche in Italia (magari tradotto, per non sbagliare) per farci un’idea a nostra volta su questa vicenda che non vorremmo assumesse i contorni del gossip.

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