Le Assicurazioni continueranno ad investire in Titoli di Stato in Italia: la notizia è stata ribadita da quasi tutti i big del mondo assicurativo negli ultimi giorni.
La notizia farà tirare più di un sospiro di sollievo, dal momento che storicamente leassicurazioni sono i maggiori investitori in titoli di stato italiani … a ben guardare però le compagnie (giustamente) intendono fornire fiducia non in maniera incondizionata, bensì chiedendo alcune garanzie al Governo e agli enti responsabili della stabilità economica nazionale (quella stabilità che ultimamente sembra essere latitante).
Quali garanzie per i Titoli di Stato?
La fiducia, come dicevamo, sarà condizionata: l’ad del Gruppo Unipol UGF, Carlo Cimbri, si è espresso molto chiaramente al riguardo, assumendo il ruolo di portavoce dei suoi colleghi: ha spiegato che investire in titoli di stato per le assicurazioni è ancora un’idea da perseguire (specialmente come progetto di lungo termine), a patto che vengano fornite garanzie volte a tutelare il risparmio degli italiani, specialmente per quanto riguarda le oscillazioni più irrazionali (e pericolose) del mercato.
La richiesta è assolutamente lecita e sensata, poiché dall’andamento dei titoli di statopotrebbero derivare indirettamente gli andamenti degli investimenti assicurativi di milioni di italiani (molti dei quali hanno a loro volta investito in Bot o Cct).
ISVAP con le assicurazioni
Il Presidente dell’ISVAP Giancarlo Giannini si è sostanzialmente schierato con Carlo Cimbri e con le assicurazioni in generale, ricordando come sia necessario trovare un modo per aumentare la tutela, escludendo così la fuga da questo genere di investimenti.
In Italia le assicurazioni investono in titoli di stato per una dotazione complessiva di circa 200 miliardi di euro, quindi sembrerebbe quantomeno doveroso che vengano fornite loro garanzie volte a tutelare il risparmio degli italiani e, aggiunge Giannini, la stabilità delle imprese.