Amianto: le assicurazioni svizzere hanno paura

0

Le morti a causa dell’amianto sono purtroppo sempre più frequenti, tanto da mettere in allarme istituzioni solide come il SUVA (Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni) che ha lanciato la campagna “Amianto: come riconoscerlo ed intervenire correttamente”.

Il grido di allarme dell’istituto assicurativo è supportato da dati che prevedono nei prossimi anni aumenti esponenziali del numero di morti a causa dell’eternit (basta guardare la curva dei casi di tumore alla pleura (mesotelioma) per comprendere quanto questo fenomeno possa assumere conseguenze ancora più preoccupanti di quelle attuali (rispetto al periodo 1984-88 il numero dei decessi è cresciuto del 150% circa).

 

Amianto vietato, ma sempre pericoloso

La campagna dell’istituto nazionale svizzero di assicurazione parte con alcune semplici domande a cui vengono date risposte utili ad inquadrare il problema, tra cui:

  • Che cos’è l’amianto?
  • Dove si trova ancora l’amianto?
  • Cosa fare in caso di sospetta presenza di amianto?

e punta il dito sulverificare se c’è amianto negli edifici costruiti prima del 1990, per invitare alla bonifica e allo smaltimento di questo materiale cancerogeno nel caso venisse rinvenuto nelle costruzioni.

Le vittime dell’amianto attendono giustizia

Il 13 febbraio sarà un giorno importante per i malati a causa dell’eternit e dei familiari loro e delle vittime che purtroppo non sono sopravvissute al mesotelioma: il Tribunale di Torino si pronuncerà riguardo alla vicenda Eternit SpA Genova, che vede accusati gli industriali Stephan Schmidheiny (svizzero) e Jean Louis de Cartier (belga) con i pesanti capi di accusa di disastro doloso permanente e omissione volontaria di cautele professionali; pesante anche la condanna chiesta dal PM Raffaele Guariniello, che potrebbe arrivare a 20 anni di carcere.

Al di là della punizione che verrà comminata ai colpevoli di queste morti il problema rimane: il periodo di latenza del mesotelioma è molto lungo (può arrivare a 40 anni) e le assicurazioni temono che fino al 2020 o 2025 il numero dei decessi continuerà ad aumentare. Non bisogna dimenticare poi che oltre al mesotelioma anche l’asbestosi e il tumore ai polmoni sono spesso ricollegabili al problema amianto.

La sentenza non è attesa solo in Svizzera, ma anche in Italia, in cui l’azienda guidata da Schmidheiny ha seminato malattia e morte, specialmente nella zona di Casale Monferrato (1.800 morti solo di mesotelioma negli ultimi anni).

Necessaria la bonifica e lo smaltimento dell’amianto ancora presente

Come fanno giustamente notare le assicurazioni svizzere, al di là del punire i responsabili sarebbe opportuno adoperarsi seriamente pe rla bonifica e lo smaltimento dell’eternit ancora presente nelle case e negli edifici, perchè se è vero che nel periodo 2020-25 la curva di mortalità si invertirà non significa che le persone non continueranno a rimanere uccise dall’amianto.

L’amianto si trova tuttora in facciate, lastre ondulate, tubature, opere di canalizzazione, rivestimenti di vario genere, strutture antincendio, pannelli termoisolanti, suppellettili (ad esempio fioriere), guarnizioni, ma anche lontano dagli edifici, nei freni e nelle frizioni di vecchie vetture, corde e persino tessuti per indumenti.

Nella speranza che il problema amianto diventi meno preoccupante per tutti e che il grido di allarme lanciato dalle assicurazioni svizzere venga ascoltato promettiamo di tenervi informati su questo scottante rischio.

Share.

Commenta qui