La liberalizzazione delle assicurazioni voluta dal Governo Monti ha registrato una vittoria sulla lobby delle assicurazioni per quanto riguarda il discorso della scelta della carrozzieria a seguito di sinistro stradale.
Vediamo cosa è stato sancito e perché questa volta i consumatori (e gli artigiani) hanno avuto la meglio sulle compagnie assicurative, dopo la grande paura che liberalizzazione delle assicurazioni e officine non sarebbero stati due elementi che sarebbero andati d’accordo.
Officine meccaniche: si può scegliere quella che si preferisce
Il cliente continuerà ad essere libero, dopo che ha denunciato l’incidente all’assicurazione, di andare a farsi mettere a posto la macchina (o la moto) presso l’autoriparatore che preferisce, senza essere costretto a scegliere una carrozzeria convenzionata con l’assicurazione nè a vedersi decurtato il risarcimento (era questa seconda l’ipotesi più probabile per il dopo-liberalizzazioni, con un taglio del 30% sul risarcimento).
Alla fine si è deciso di continuare a lasciare libertà al cliente, poiché il beneficio che sarebbe derivato dall’utilizzo di soli autoriparatori convenzionati (ovvero meno truffe) avrebbe avuto come contrappasso problemi e scomodità di varia natura.
La crisi economica pesa già a sufficienza sulle autocarrozzerie
Si è scelto di privilegiare le autocarrozzerie piuttosto che le assicurazioni anche per un motivo contingente: perlomeno fino a quando finirà la crisi economica le officine vivranno momenti pessimi … specialmente le piccole e medie attività di questo settore stanno pagando il momento nero della nostra economia in maniera pesante, anche e soprattutto a causa del calo delle vendite delle autovetture. Utilizzare in maniera esclusiva autoriparatori autorizzati dalle compagnie di assicurazione avrebbe determinato sicuramente la chiusura di carrozzerie, magari anche orientate sulla qualità del lavoro, ma non abbastanza grandi o -semplicemente- non coinvolte in convenzioni e accordi con le compagnie (ovviamente non c’è spazio per tutti in un sistema di questo genere!).
I rappresentanti CNA delle varuie province d’Italia si sono battuti a lungo perché si accantonasse l’ipotesi di considerare le riparazioni dei sinistri denunciati all’assicurazione a solo vantaggio delle officine convenzionate e, ammettiamolo, sono riusciti egregiamente nell’intento.
Più truffe, ma meno potere alle assicurazioni
Lasciare la libertà al cliente di scegliere l’autoriparatore che preferisce da un lato continua a lasciare campo libero a tutta una serie di frodi assicurative (si legge quasi ogni giorno di organizzazioni criminali sgominate, specializzate in questo campo, che si avvalgono di carrozzieri accomodanti), dall’altro impedisce alle compagnie di creare reti di artigiani in pratica loro suddite, continuando a lasciare il momento della riparazione a favore -virtualmente- del cliente danneggiato.
Inutile sottolineare che non sarebbe stato giusto penalizzare i carrozzieri onesti (la maggioranza) a fronte di qualche truffatore (una minoranza della quale è giusto che si occupi la magistratura, non certo una legge che diminuisca il lavoro all’80% degli addetti del settore).
Contro le truffe si è già legiferato in ambito assicurativo, e le liberalizzazioni porteranno probabilmente una stretta in tal senso grazie all’adozione di quattro provvedimenti (scatola nera, abolizione del colpo di frusta, aumento delle pene per chi froda le compagnie fino a 5 anni di carcere, istituzione di un database dei danneggiati e dei testimoni) … il discorso carrozzerie non è stato toccato, ma quanto stabilito dovrebbe -si spera- bastare se non ad annullare almeno a diminuire sensibilmente il numero di “trucchi” e furbate poste in essere in Italia.
Comma 2 art. 29 decr. liberalizzazioni tagliato, ma la guerra agli sprechi continua
Il fatto che il comma 2 dell’art. 29 Decreto Liberalizzazioni sia stato eliminato non taglia lo stretto controllo agli sprechi. I responsabile della categoria carrozzieri di Confartigianato tranquillizzano le compagnie sul fatto che si continuerà a vigilare sulla categoria anche se -aggiunge sarcasticamente qualcuno- nel mondo delle assicurazioni i grandi sprechi sono altrove.
Non solo Confartigianato, ma addirittura la Corte Costituzionale è stata assecondata eliminando questo comma da decreto liberalizzazioni, poiché questa sancì già in passato con parole inequivocabili il diritto alla libera scelta, da parte dei cittadini, per quanto riguarda le modalità di risarcimento a seguito di sinistro stradale.