Cellulari cancerogeni: l’assicurazione non assume il rischio

0

Sono ormai più di 10 anni che si parla dei telefonini cellulari e del rischio di cancro al cervello che essi potrebbero recare all’uomo, ma da alcuni giorni una notizia ha messo in guardia anche i meno allarmisti, ovvero il fatto che assicurazioni e riassicurazioni si rifiutano di assumere i rischi derivanti da un uso forte delle apparecchiature cellulari poiché, tramite studi in loro possesso, hanno fondati sospetti che la correlazione tra il loro utilizzo ed i tumori cerebrali ci sia e sia anche preoccupante per il futuro, tanto da rendere incalcolabile il rischio.

Vediamo di capire meglio quali sono i pericoli e perché gli istituti assicurativi se ne tengono alla larga.

Swiss Re e Lloyd’s temono i telefonini da anni

Innanzitutto chiariamo un dettaglio: è vero che la notizia è stata data con grande risonanza da parte dei quotidiani negli ultimi giorni, ma sono già più di 15 anni che assicurazioni e riassicurazioni hanno reso noto che non intendono coprire eventuali danni da utilizzo del cellulare. Se i Lloyd di Londra hanno detto nel 1999 di non essere disposti ad assumersi il rischio, Swiss Re lo ha annunciato nel 1996, e la cosa più inquietante è che lo ha fatto a seguito di una serie di studi che ha finanziato che parevano andare nella direzione opposta, almeno stando a quanto pubblicato, e che andiamo ora ad analizzare brevemente.

IRGC Report

L’IRGC (ovvero lo studio dell’International Risk Governance Council, gruppo dichiaratosi indipendente formato da professori accademici, industriali e governanti) ritiene che l’utilizzo eccessivo del telefono cellulare non acuisca quelli che già sono rischi connessi alla vita nella società moderna, che ci vede bombardati continuamente da radiazioni elettromagnetiche. Pur specificando che questa affermazione per essere confermata necessita di nuovi studi poiché la casistica è ancora immatura, l’IRGC ritiene che non ci siano segnali inquietanti, e che la straordinaria diffusione di questi apparecchi negli ultimi anni non metta seriamente a repentaglio la vita di un numero significativo di persone. Questo studio, firmato Leeka Kheifets, John Swanson e Shaiela Kandel sembrava insomma smorzare i toni allarmistici, pur rimarcando più volte la necessità di proseguire le ricerche.

Elettrosmog, un rischio fantasma

Swiss Re stilò un’altra ricerca, dal titolo “Electrosmog, a Phantom Risk” … contrariamente a quanto potrebbe sembrare leggendo la traduzione italiana questa volta i toni sono molto meno rassicuranti: anche qua si premette che la casistica va approfondita ancora per anni, ma stavolta la conclusione a cui si arriva è opposta a quella precedente: un utilizzo eccessivo dei telefoni cellulari potrebbe portare a danni cerebrali che -se coperti da assicurazioni- porterebbero a miliardi di dollari di danni … meglio dunque non assicurare una copertura, per non mettere e repentaglio i risarcimenti garantiti per tutti quei rischi già conosciuti e assicurati con polizze già pagate dai contraenti.

Particolarmente inquietante, perlomeno per un profano dell’argomento come me, il punto in cui si dice che alcuni fisici abbiano stabilito che i campi elettromagnetici dei telefoni cellulari non siano abbastanza potenti per danneggiare significativamente l’uomo, senza considerare che un organismo può convertire segnali deboli in un qualcosa dal responso biologico assai più potente. Gli studiosi di Swiss Re fanno inoltre notare come non si possano confondere “signal effects” ed “energy effects” (inutile dire che se qualche studioso volesse illuminarci su questo tratto tanto inquietante quanto di difficile comprensione per noi profani può farlo nell’apposita area commenti di questo blog.

Quando un utilizzo del telefono cellulare è eccessivo?

Leggendo questi report, dando per scontato che difficilmente getteremo il telefonino o lo smartphone fuori dalla finestra, viene da domandarsi quando un utilizzo sia considerato eccessivo e dunque dannoso per la salute.

Attualmente tale soglia è stata fissata in 1640 ore in 10 anni (circa 27 minuti al giorno di media) stando ai dati Interphone, la più famosa ricerca in tale ambito, risalente al 2000 e ottenuta tramite la comparazione e l’interpolazione degli studi di 13 paesi differenti (Australia, Canada, Danimarca, Germania, Finlandia, Francia, Giappone, Gran Bretagna, Israele, Italia, Nuova Zelanda, Norvegia, Svezia).

Assicurazioni e cellulari: come andrà a finire?

A questo punto è lecito domandarsi se davvero le riassicurazioni anche negli anni a venire non vorranno coprire i rischi derivanti dall’utilizzo del cellulare … per esperienze pregresse difficilmente questi istituti torneranno sui loro passi, soprattutto e purtroppo perché spesso quando prendono queste decisioni hanno ottimi motivi … caso eclatante fu quando rifiutarono di assicurare il rischio nucleare, e i fatti diedero loro ragione a Chernobyl prima e a Fukushima 25 anni dopo.

Share.

Commenta qui