Falsi incidenti: l’Isvap bacchetta le assicurazioni

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L’Isvap ha richiamato ufficialmente le compagnie di assicurazione per quanto riguarda la questione dei falsi incidenti, che vanno ad aggravare il malus di cittadini innocenti e inconsapevoli, che si vedono salire di 2 classi di merito la polizza e che -soprattutto- vengono costretti a sborsare un premio annuo ancora più alto del dovuto poiché dichiarati aprioristicamente colpevoli di sinistri che non hanno mai commesso.

falsi incidenti

Sinistri fantasma: l’Isvap parla chiaro

Con la circolare 09-12-010381 del 4 luglio 2012 l’Isvap spiega brevemente come i sinistri fantasma, ovvero gli incidenti mai accaduti, vanno a penalizzare il cliente anche perché l’assicurazione si ostina ad inviare le comunicazioni ad esso relative tramite mezzi non idonei ad assicurare la ricezione (uno su tutti la posta). Anche nel caso il cliente raggirato venisse a conoscenza del falso incidente, il meccanismo del risarcimento diretto non rende semplice fare in modo che l’assicurazione debitrice non paghi il sinistro … innanzitutto si deve disconoscere l’incidente (volendo si può anche fare denuncia per truffa, anche se questa seconda prassi è decisamente meno utilizzata della prima), conviene poi riuscire a provare che al momento del presunto urto non ci si trovava sul luogo dell’incidente, per il seguente motivo: chi pone in essere questo genere di truffa normalmente avrà delle dichiarazioni testimoniali relative a come si sarebbero svolte le circostanze … per evidenti motivi di tutela del consumatore la compagnia non dà quindi un peso maggiore al disconoscimento del sinistro piuttosto che all’accusa (diversamente sarebbe quasi impossibile essere pagati anche in presenza di veri sinistri poiché in molti proverebbero a dire che non è stata colpa loro, se fossero certi che questo basti per essere esonerati da qualsiasi responsabilità!).

Doppio danno del falso incidente: sia al cliente accusato che alla collettività degli assicurati

Isvap all’interno della circolare fa notare come i falsi incidenti nel mondo delle assicurazioni vadano a danneggiare non solo il cliente dell’impresa debitrice, accusato di un incidente che non ha mai commesso, ma anche la collettività degli assicurati, poiché questa massa di sinistri mai accaduti va a rimpinguare le statistiche delle varie province in cui vengono perpetrate le truffe. Non possiamo che dare ragione all’organo di vigilanza, poiché chiaramente le tariffe delle province in cui la gente si approfitta di questa situazione per accusare persone incolpevoli registreranno sicuramente più sinistri del dovuto … non abbiamo dati su questa particolare tipologia di truffe alle assicurazioni e non siamo quindi in grado di dirvi quali siano le zone d’Italia in cui esse siano più frequenti, ma possiamo solo riportare ciò che dice l’Isvap ovvero che sono “in crescita”.

Come contrastare il finto incidente?

L’Isvap detta dunque alcune brevi linee guida per mettere un freno al proliferare di finti incidenti, mettendo in chiaro le seguenti regole:

  • le compagnie di assicurazione dovranno utilizzare mezzi che forniscano una ricevuta certa per comunicare ai clienti l’apertura di una pratica di sinistro a loro carico;
  • la procedura di indennizzo diretto CARD dovrà essere immediatamente interrotta nel caso il cliente accusato decida di disconoscere il sinistro;
  • nel caso la parte accusata faccia richiesta di accesso agli atti, occorre una tempestiva attivazione che permetta in tempi brevi di venire in possesso della documentazione richiesta;
  • qualora il cliente non venga avvertito dell’apertura del sinistro (o si presentino altre anomalie giudicate gravi nella procedura di un sinistro che viene disconosciuto) la parte danneggiante avrà diritto a chiedere l’annullamento del malus

queste quattro regole, se bene applicate, dovrebbero in effetti riuscire a limitare al massimo il fenomeno dei sinistri fasulli, vere e proprie truffe assicurative a tutti gli effetti che -va detto- non sono mai state contrastate con efficacia dalle stesse compagnie che puntualmente, ogni anno, si lamentano poi delle frodi poste in essere ai loro danni.

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