Nuovi euro in arrivo: restyling nel 2013

0

Mai come in questi ultimi anni in Italia si sta diffondendo un sentimento di avversione all’euro … molte volte si tratta di critiche effettivamente sensate, dettate da ragionamenti di tipo economico e finanziario posti in essere generalmente da analisti che cercano di comprendere quale sarebbe il metodo più indolore per uscire dalla crisi, altre volte si tratta di nostalgia della lira, che pur con tutti i disagi che dava rimaneva pur sempre un’alleata affidabile … di sicuro l’Europa ha ritenuto invece di prendere inconsiderazione le critiche sul lato estetico della moneta e si prepara per il2013 ad un restyling che ci porterà nuovi euro, teoricamente a prova di falsificazione e più gradevoli alla vista.

assicurazione auto online

Troppi euro falsi in circolazione

Oltre al movente estetico c’è dunque una scelta anti falsari: troppi sono ormai gli euro falsi in circolazione, poiché i professionisti di questo settore malavitoso hanno ormai affinato le tecniche per produrre soldi contraffatti simili in tutto e per tutto agli originali … stando alle indiscrezioni (ricordiamo che i bozzetti dei nuovi euro sono coperti dal più stretto riserbo) non si tratterà tuttavia di banconote di plastica come quelle che stanno per essere introdotte in Canada, ma di classici soldi di carta, pur con diversi accorgimenti. Inchiostri anti-contraffazione, calcografie aumentate (sparse in diversi punti della banconota) e più marcate, filigrana in cotone (più rigida di quella attuale), questi dovrebbero essere gli accorgimenti più evidenti per difendersi dal commercio dei cosiddetti “tarocchi”.

Giugliano in Campania capitale europea della contraffazione

Poco distante da Napoli ci sono i principali artefici del restyling: i falsari del cosiddetto “Napoli group” impensierisce la BCE da parecchio tempo, non solo per la sua eccezionale maestria nel produrre i soldi finti, ma anche per l’eccezionale quantità che ne immette in circolazione: sembra infatti che almeno un terzo degli euro falsi circolanti (ma per molti investigatori anche più del 50%) in Europa vengano prodotti in questa cittadina campana … questo incredibile dato ha fatto parlare di noi italiani -con toni non proprio edificanti- anche oltre oceano, poiché la notizia finì sulle prime pagine dell’Herald Tribune … ad onore del vero bisogna ammettere che noi italiani, stando alle parole degli investigatori, oltre che i maggiori produttori siamo anche i migliori falsari, producendo banconote di fattura eccezionalmente simile all’originale! tra gli altri Paesi attivi in questa deplorevole attività si segnalano in crescita anche la Bulgaria, la Lituania, ed in misura minore la Francia, la Spagna e alcune zone del Sud America.

Come saranno i nuovi euro?

Senza aspettare il 2013 quello che in Italia ormai molti si chiedono è: come saranno i nuovi euro?

essendo l’operazione coperta da comprensibile riserbo non ci sentiamo di azzardare previsioni, ma ci limitiamo a riportare le indiscrezioni già apparse sulla stampa estera: le famose arcate che troneggiano su tutte le banconote d’Europa dovrebbero scomparire, così come le imponenti finestre … a soppiantare questi elementi architettonici dovrebbe essere Europa, la principessa Fenicia da cui prese il nome il nostro continente, che nella mitologia classica si ritenne rapita da Zeus, innamorato di lei e tramutatosi in toro per non spaventarla. La sostituzione delle architetture con l’icona di un mito greco a molti (ed anche a noi) suona come un evidente monito a non lasciare fuori la Grecia, culla della civiltà occidentale, dalla moneta unica, e sicuramente riuscirà nell’intento di essere un simbolo universalmente accettato in tutti i Paesi d’Europa che, come sappiamo, presentano differenze culturali non trascurabili.

In definitiva non ci resta che aspettare maggio 2013, mese della presunta entrata in circolazione dei nuovi euro anti-falsificazione, per poterli giudicare … sperando che la situazione economica internazionale ci permetta anche di potercene permettere qualcuno in più rispetto ad adesso …

Share.

Commenta qui