Abbiamo già parlato degli effetti della crisi economica sulle compagnie assicurative, anche se negli ultimi mesi si stanno facendo più acuti anche i sentori che il mercato immobiliare abbia imboccato una strada lunga e tortuosa. Vediamo in che modo una crisi immobiliare andrebbe a penalizzare le assicurazioni (e soprattutto cerchiamo di capire come stiano realmente le cose).
Bolla immobiliare oppure no?
La prima cosa che si nota leggendo le testate giornalistiche (anche quelle online) negli ultimi giorni è che spesso si fa una grande confusione tra la crisi immobiliare e la bolla omonima … il fatto che in molti rimarchino continuamente che non ci sarà la bolla immobiliare non fa altro che confermare che i prezzi delle case siano destinati a non salire ancora per molto … il Presidente dell’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) pochi giorni fa lo ha dichiarato dicendo che mancano ancora quasi 600.000 immobili a soddisfare il fabbisogno delle famiglie italiane, ma evidentemente nemmeno lui ha ben chiaro che la creazione di una bolla immobiliare è quanto di più antitetico ci possa essere rispetto a una crisi del mercato, o forse lui lo ha bene chiaro ma i giornalisti che hanno scritto hanno capito il contrario … boh, vai a sapere. Su un paio di cose siamo tutti concordi in ogni caso: in Italia non ci saranno bolle immobiliari, anzi semmai potrebbe scoppiare quella che eventualmente si sarebbe creata in passato, anche se pure su questo dato si tende a dire che non ne sono mai esistite … e in ogni caso il fatto che essa non ci sia è senz’altro una cosa positiva per il mercato, poiché se la crisi immobiliare non è certo il sogno di costruttori, agenti immobiliari e molti altri, dall’altro lato vedere aumentare indiscriminatamente il valore degli immobili in un periodo in cui il nostro potere di acquisto è già tanto basso sarebbe ancora peggio.
Quali effetti della crisi immobiliare sulle assicurazioni?
A prescindere dalla reale portata della crisi immobiliare, se la situazione dovesse perdurare nel tempo e il valore degli immobili subire flessioni ancora più marcate le assicurazioni di certo non ne gioverebbero per lameno 3 motivi:
- tradizionalmente il settore del “real estate” è fonte di investimento per le compagnie assicurative, che hanno anche fondi basati in altissime percentuali sull’immobiliare … inutile dire che una situazione di contrazione forte e duratura non potrebbe che abbassare i rendimenti del fondo, sia quelli trattenuti su cui guadagna l’assicurazione sia quelli restituiti al cliente, che quindi sarebbe sempre meno incentivato ad investirvi i propri risparmi
- normalmente lo stesso patrimonio delle compagnie assicurative è costituito in una buona fetta da immobili, che deprezzandosi creerebbero un ovvio danno alle compagnie
- la contrazione delle compravendite immobiliari rischia di ripercuotersi su diversi settori, basti pensare alle conseguenze che avrebbe sugli studi di architetti, sui geometri e sulle imprese di costruzione, percui anche il numero e l’importo delle polizze da essi stipulate sarebbe destinato a scendere
non dobbiamo tuttavia pensare ad una situazione allarmistica, prima di tutto poiché le compagnie di assicurazione sono sufficientemente solide da potere reggere il colpo, secondariamente perché le operazioni immobiliari che esse operano, vuoi per le loro disponibilità economiche vuoi per le competenza di chi opera gli acquisti, tendono ad acquistare immobili (solitamente di pregio) che risentono meno della media della crisi immobiliare in atto.