L’Isvap conferma le discriminazioni ai danni dei meridionali

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Un’indagine sui prezzi decisamente illuminante quella svolta dall’Isvap, giunta ai suoi ultimi mesi di attività prima di essere rimpiazzata nel 2013 dall’Ivass: lo stesso organo di vigilanza imlicitamente conferma lediscriminazioni ai danni dei meridionali per quanto riguarda le tariffe RC Auto, facendo notare come quello che chiama “il blocco” delle province del Sud paga sempre e comunque più del centro e del nord, senza differenziazioni dovute al profilo di automobilista preso come campione statistico o dal tipo di mezzo guidato, motocicli compresi.

Andiamo a vedere nel dettaglio come è messo il mercato dei prezzi delle assicurazioni in Italia.

Napoli rimane la provincia con i prezzi delle assicurazioni più caro in Italia

Anche variando i soggetti presi come campione (dal neopatentato all’esperto, dalla CU1 alla CU14, dall’automobilista al motociclista) il risultato non cambia mai: Napoli è sempre la provincia più cara per quanto riguarda i prezzi dell’RCA obbligatoria.

A conferma della sensazione comune che ci siano discriminazioni ai danni dei meridionali in genere c’è anche il fatto che se guardiamo la seconda posizione, negli 11 profili di guidatori presi in considerazione, troviamo ben 8 volte Reggio Calabria come la provincia con le tariffe peggiori, e 3 volte Bari (il capoluogo della Puglia, guardando l’indagine nel dettaglio, si conferma il secondo luogo più caro per assicurare un motociclo, mentre il capoluogo della Calabria ha la poco invidiata palma di eterno secondo per le automobili e i ciclomotori).

La parità tra uomo e donna sta già scattando

Mentre non abbiamo problemi a parlare di discriminazioni ai danni dei meridionali, possiamo altresì affermare che va scomparendo: l’assicurazione RC Auto delle donne sta infatti già aumento più di quella degli uomini, sia a nord che a sud, con punte rilevate a Campobasso, Palermo, Bari e Napoli.

Si auspica un intervento della Corte di Giustizia Europea

Dal momento che questa indagine svolta da Isvap finirà sui tavoli della Corte di Giustizia Europea, la speranza è che questa prenda finalmente decisioni chiare in merito alle discriminazioni ai danni dei meridionali, suggerendo all’Italia i correttivi da adottare e sanzionando chi di dovere. Facciamo presente che il dossier dell’Isvap non menziona discorsi relativi a truffe, frodi o anche maggiore frequenza di incidenti a Napoli o in altre città del sud rispetto ad altre del nord, non dando dunque espliciti appigli all’Ania per controbattere … che sia un passo avanti nella lotta che da diverso tempo stanno portando avanti associazioni come Mo Bast! o Napoli Virtuosa?

nella speranza che la risposta sia positiva vi invitiamo a scrivere il vostro parere nell’apposita area commenti sottostante.

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