Negli ultimi giorni si sta parlando molto (comprensibilmente) dell’assorbimento di Ina Assitalia da parte di Generali Assicurazioni, che dovrebbe chiudere un’era gloriosa per quella che fu la per un certo periodo la più importante compagnia assicurativa d’Italia. Vediamo cosa succederà nel 2015, quando la laboriosa operazione sarà terminata.
Il marchio Ina Assitalia non verrà toccato
Da quello che si è appreso, il marchio Ina Assitalia non scompare con la riorganizzazione, ma viene comunque preservato, ed anche le sedi e i presidi territoriali salvo ripensamenti non dovrebbero essere toccati, l’operazione dovrebbe quindi consistere in un mero riassetto societario, volto a semplificare la situazione del Gruppo del Leone, una mossa a nostro avviso dovuta, se si pensa che esso attualmente consta solo in Italia di otto compagnie differenti (Generali, Ina Assitalia, Alleanza Toro, Fata, Genertel, Genertel Life, Augusta, Lloyd Italico). In un momento del genere per migliorare la competitività del gruppo effettivamente dovrebbe essere meglio snellire, e tra tutte le compagnie si è deciso di mantenere effettivamente operative solo Ina Assitalia, Toro e Fata, che dunque -a dispetto di quanto hanno scritto i giornali negli ultimi tempi- dovrebbero in fin dei conti essere proprio le tre realtà del gruppo che risentiranno meno di questa operazione, perlomeno a livello di rami danni.
La nuova Assicurazioni Generali Italia al via già nel 2013
Se per completare la riorganizzazione di Ina Assitalia (non il suo addio vero e proprio dunque!) dovremo aspettare il 2015, l’ad Mario Greco intende mostrare agli investitori la nuova Assicurazioni Generali Italia già nel 2013, operativa con duemila sedi in tutta Italia e, a quanto promesso, notevolmente più snella rispetto alla precedente realtà.
L’assorbimento di Ina Assitalia sarà un male per la concorrenza tra imprese?
A questo punto la domanda che sorgerà nel cliente delle assicurazioni sarà sicuramente: in questo momento in cui si cerca in ogni modo di favorire la concorrenza tra compagnie assicuratrici, non sarà un male che otto compagnie si conglomerino?
Per una volta ci sentiamo di rispondere in maniera ottimistica, affermando che il piano di riassetto teorizzato da Mario Greco da un lato è vero che toglierebbe un po’di offerta, ma dall’altro migliorerebbe quella esistente, eliminando tanti sprechi che quotidianamente vengono posti in essere, senza contare che di fatto essendo queste otto compagnie già facenti parte dello stesso gruppo da tempo sicuramente non si sarebbero fatte una grande concorrenza negli anni, ma si sarebbero limitate a dirottare quote di mercato l’una dall’altra a seconda delle variazioni di tariffa decise dai vertici, mente in questo modo -abbassando le spese- effettivamente dal 2015 si può sperare che le tariffe possano calare davvero, poiché un’eventuale diminuzione non andrebbe ad intaccare i ricavi da parte di Generali.