In questo 2013 si stanno susseguendo le proposte per riformare radicalmente il settore RC Auto e porre un freno al caro tariffe: dopo i lavori iniziati dal governo Monti (e lasciati tristemente orfani della tariffa unica), sono diverse le associazioni che hanno elaborato piani e proposte per riuscire a fare ottenere un risparmio reale agli assicurati, perlomeno a quelli virtuosi, che non commettono sinistri con colpa.
Dopo l’ACI è il turno di Federconsumatori Campania: vediamo cosa ha elaborato questa associazione.
Le 6 proposte di Federconsumatori per fare scendere le tariffe RCA
Federconsumatori Campania come antidoto al caro RCA propone sei semplici punti, che andiamo a vedere di seguito:
- obbligo da parte delle compagnie assicurative di comunicare le statistiche in base alle quali calcolano la tariffa nelle varie province d’Italia
- ulteriore inasprimento delle pene per chi si rende colpevole di frode assicurativa
- tempo di prescrizione per la denuncia di un sinistro ridotto a 15 giorni
- divieto di cessione del credito assicurativo
- approvazione dei decreti attuativi introdotti dalle liberalizzazioni del governo Monti lo scorso anno e ancora fermi
- eliminazione della differenziazione geografica per le tariffe degli automobilisti virtuosi (quelli che non hanno commesso sinistri negli ultimi 5 anni)
Poche proposte, ma efficaci
Federconsumatori Campania dimostra una certa praticità, non inzeppando la propria richiesta di una moltitudine di proposte, ma limitandosi a proporre ciò che davvero sarebbe indispensabile per ottenere dei ribassi di tariffa. Nel complesso la novità maggiore riteniamo sia quella dell’obbligo di pubblicità per le statistiche sui sinistri RC Auto, che farebbe finalmente riflettere su quanto siano eccessive le differenze tariffarie tra alcune province di nord e sud Italia … intendiamoci, non è che le compagnie tengano segretate tali statistiche, ma quelle che forniscono -quando lo fanno- presentano spesso discrepanze con altre in mano ad altri enti ed elaborate da organi assolutamente attendibili (uno su tutti l’Istat, da sempre preso come fonte ed accettato come valido in tutte le province d’Italia). Considerando che anche l’Ivass recentemente ha messo in luce quanto il sospetto di discriminazioni assicurative sia sempre di più una certezza, sarebbe interessante sapere in base a quali parametri un assicurato della provincia di Napoli -a parità di sinistrosità- può arrivare a pagare 4 o 5 volte la tariffa media di alcune province del Nord.
Difficile prescindere dalla tariffa unica
Come si evince anche dalla proposta di Federconsumatori Campania è difficile immaginare un sistema assicurativo equo senza che vanga varato il provvedimento sulla tariffa unica … salvo qualche differenza di costi gestionali (quantificabile in pochi euro a contratto) troviamo difficile giustificare a cittadini di province differenti tariffe diverse tra loro, specialmente se le differenze arrivano fino a 1.000 euro, quando essi si trovano nella condizione di guidatori virtuosi, ovvero senza sinistri segnati sull’attestato di rischio.