Spesso l’attestato di rischio nasconde piccole insidie per i non addetti ai lavori, e noi cerchiamo di fornire chiarimenti comprensibili anche ai non addetti ai lavori: oggi spiegheremo cos’è la classe interna, in cosa differisce da quella universale e quale sia la sua reale utilità, per assicurarci in maniera consapevole.
Differenza tra classe interna e universale CU
Innanzitutto rispondiamo al dubbio più frequente:qual è la differenza tra classe universale CU e classe interna? Il dubbio è legittimo, innanzitutto perché per molti anni la classe di merito CU non è esistita, ed in secondo luogo perché spesso esse differiscono l’una dall’altra.
<>La classe universale è quella che viene portata da una compagnia all’altra, e di fatto è quella che conta, mentre la classe di merito interna vale solo nell’ambito della compagnia in cui si è assicurati, solitamente può fare qualche differenza in termini economici, ma nell’ambito di un confronto a parità di tariffa, quindi sostanzialmente inattendibile.
Un esempio pratico per comprendere meglio: supponiamo di essere assicurati con Fondiaria Sai in CU1; classe interna 2; premio di 1.000 € all’anno; cambiando assicurazione (supponiamo sempre a titolo di esempio con Unipol) potremmo trovarci comunque in CU1; classe interna 10; premio 800 €. Questo perché, come abbiamo detto, la CU si porta da una compagnia all’altra a differenza della classe interna, e a parità di classe di merito universale sarà solitamente la tariffa applicata a fare la differenza.
Arrivati in CU1 … ecco la classe di merito interna
Di fatto la classe di merito interna ormai ha un solo ruolo degno di nota, ovvero quello di differenziare clienti appena approdati in CU1 (la più bassa tra le classi universali) da altri che stazionano in vetta ai parametri di virtuosità da ormai molti anni. L’esigenza di differenziare i cittadini virtuosi da poco tempo da quelli con anni di buone guida alle spalle si è fatta più pressante a partire dal 2007, anno di introduzione della legge Bersani per l’RC Auto, poiché da tale data si sono moltiplicati i casi di proprietari di auto, moto o scooter che si ritrovano ad utilizzare la classe più bassa sul mercato assicurativo senza essere mai stati titolari di un mezzo intestato (quindi di fatto senza una storia assicurativa).
In definitiva … occhio alla CU
In pratica possiamo concludere dicendovi di avere cura specialmente della classe universale, che è quella che fa veramente la differenza, mentre la graduatoria interna non è così decisiva come molti clienti pensano, ricordatevi sempre che quello che conta, in definitiva, è il premio che si va a pagare più che la soddisfazione di vedere un numero basso sul vostro attestato di rischio.