Salvatore Rossi, il presidente Ivass che piace alla gente?

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Il direttore della Banca d’Italia Salvatore Rossi è da qualche mese anchepresidente dell’Ivass, l’autorità di vigilanza che ha preso il posto dell’Isvap nel settore assicurativo. Fino a pochi giorni fa non ha fatto sentire la propria voce in sede istituzionale se non per sporadiche dichiarazioni, ma adesso tramite il report sull’andamento dei premi ha parlato chiaramente, e sembra essere piaciuto non poco ai consumatori.

Tariffe alte e ingiuste

Salvatore Rossi non si nasconde dietro alla diplomazia e alle frasi di circostanza, e dichiara che le tariffe possono e devono scendere. Una frase che ha certamente preoccupato le compagnie assicurative e che ha se non rallegrato quantomeno rasserenato milioni di cittadini, che già sapevano quanto affermato, ma volevano sentirselo dire anche dal Presidente dell’autorità di vigilanza.

Troppi senza assicurazione, ma le compagnie hanno le loro colpe

Il Presidente Ivass fa notare come sia importare reprimere il fenomeno della guida senza copertura assicurativa, ma al contempo non risparmia le compagnie di assicurazioni, che praticando spesso tariffe insostenibili (specialmente a Napoli e in diverse zone del Sud Italia) preclude a molti la possibilità di mettersi in regola.
Il problema dei prezzi delle assicurazioni RC Auto in Italia è andato via via acuendosi nel corso degli ultimi dieci anni e, anche se sembra che finalmente  l’ascesa stia rallentando, non si può certo cantare vittoria fino a quando i premi non torneranno a un livello al quale tutti potranno permettersi di pagare.

Dopo Giannini arriva Rossi: cambierà qualcosa?

Al di là del suo coinvolgimento giudiziario nelle tristi vicende di Fondiaria Sai, il vecchio presidente Isvap Giancarlo Giannininon si era mai mostrato tanto risoluto nell’usare parole dure nei confronti delle compagnie assicurative, motivo per il quale Salvatore Rossi ha acquistato un’immediata popolarità … ma basterà questo attacco all’ingordigia di alcune aziende a fare calare i prezzi? sappiamo bene che la risposta è no, e che se alle parole non seguiranno i fatti, specialmente sotto forma di leggi approvate in Parlamento, le compagnie continueranno a lavorare come hanno sempre fatto fino ad ora, con prezzi elevati e -cosa ancora più grave- tentando di eludere l’obbligo a contrarre in alcune zone o discriminando anche chi non ha mai avuto sinistri con tariffe esorbitanti in alcune province.

Come dire, apprezziamo la sincerità anche se temiamo che possa non bastare.

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