Negli ultimi 10 anni si è diffusa sempre più nei contratti assicurativi RCA la clausola “bonus protetto”, utile in caso di sinistro con colpa per non vedere aumentare il premio della propria assicurazione. Si tratta di una garanzia a volte controversa anche tra gli stessi professionisti del settore, divisi tra chi la considera un importante strumento a tutela della clientela e chi invece la vede come una piccola somma di denaro aggiuntiva che va a gravare sulla polizza auto senza avere poi una vera e propria utilità in termini di risparmio. Grazie a un’indagine Ivass arriva una notizia inaspettata: le polizze con bonus protetto mediamente non costano più di quelle che non hanno presente questa clausola nel contratto, vediamo dunque cosa è emerso da questo studio e come sarebbe meglio comportarsi quando valutiamo se stipulare o meno un’assicurazione auto con questa opzione.
Premi bassi e costanti
L’indagine Iper relativa al terzo trimestre dell’anno appena trascorso presenta uno studio breve ma efficace sull’utilità del bonus protetto, e la conclusione alla quale sono arrivati gli analisti dell’Ivass è che le polizze RC Auto con all’interno questa garanzia costano mediamente meno di quelle “classiche”, esattamente 441 € contro 501 €. Ovviamente non è tutto oro quello che luccica, nel senso che la tutela aggiuntiva che ci viene offerta non solo non dà diritto a una riduzione del premio, ma si paga! tuttavia la riflessione che scaturisce da questa analisi porta a pensare che nel lungo periodo effettivamente il fatto che potere bloccare la classe di merito interna in caso di primo sinistro possa comunque condurre a un risparmio superiore alla spesa che l’inserimento della clausola stessa comporta (mi direte, se non ci fosse questa speranza non avrebbe nemmeno senso proporre l’inserimento del bonus protetto … ma ora grazie all’Ivass possiamo finalmente ragionare sui numeri).
I motivi del risparmio
Come premesso dobbiamo anche comprendere quali sono i reali motivi di questo risparmio, che vengono individuati dall’Ivass principalmente nel fatto che la clausola bonus protetto è più diffusa nelle classi di merito basse, che sono notoriamente associate a premi inferiori … l’indagine Iper dice:
in questi contratti gli assicurati in classe 1 di Bonus Malus sono l’85 per cento mentre l’analoga incidenza nei contratti che non prevedono tale clausola è del 73 per cento
si capisce immediatamente quindi che i vantaggi (eventuali!) della clausola vanno a sommarsi a quelli già corposi del fatto di essere in CU 1 nella grande maggioranza dei casi!
Il Bonus Protetto piace soprattutto in centro Italia
L’indagine Ivass determina anche la diffusione di questa garanzia sul territorio italiano, e il risultato che ne emerge non è omogeneo: l’Emilia Romagna e le Marche sono le regioni in cui è più richiesta (ben il 28,4% e il 27,5% dei contratti stipulati hanno la clausola inserita!), mentre al sud Italia si registrano i livelli di gradimento più bassi (chiudono la classifica Molise e Campania). Sembra dunque che con questa garanzia il risparmio sull’RC Auto ci sia soprattutto per chi già pagava abbastanza poco, mentre sia più contenuto o assente per chi è costretto a sborsare cifre importanti.