Secondo un’indagine di Goldman Sachs Asset Management gli assicuratori pensano che il loro settore sia caratterizzato da “troppo capitale con rendimenti troppo scarsi”. Il clima di bassi rendimenti che si sta andando a creare nel panorama assicurativo internazionale sta preoccupando seriamente i direttori finanziari delle assicurazioni più grandi, che non si fanno particolari problemi ad esprimere i loro timori e le loro perplessità in maniera pubblica.
Too much capital, too little return
Il titolo del rapporto di GSAM “Too much capital, too little return” è emblematico: mai negli ultimi anni i vertici delle compagnie di assicurazioni erano stati così pessimisti, e lo studio (condotto tramite KRC Researc) ha ricevuto risposte che danno da nonsare, e non poco, i professionisti del settore.
Si cercano nuove opportunità di investimento
Nonostante i tempi di vacche magre, le compagnie assicurative non si danno per vinte, e vanno alla ricerca di nuove opportunità di investimento per sopperire ai bassi rendimenti attuali, anche se rilevano che le opportunità sono comunque a loro volta caratterizzate da ritorni economici non particolarmente attraenti.
Assicurazioni europee e asiatiche più propense al rischio
Rispetto a quelle americane le assicurazioni europee e asiatiche sembra abbiano accettato l’idea di una maggiore propensione al rischio, allo scopo di sopperire ai bassi rendimenti … certo non sappiamo se nel lungo periodo questa possa essere o meno una buona idea, sta di fatto che gli americani (che pure in passato hanno dimostrato un’elevata propensione al rischio) hanno deciso di assestarsi in un’ottica maggiormente prudenziale, mentre i loro colleghi della cosiddetta area EMEA (Europa e Medio Oriente) e gli asiatici sono in evoluzione.
Deflazione, la preoccupazione più grande
La preoccupazione più grande per i vertici delle assicurazioni mondiali continua ad essere lo spettro della deflazione, che rischierebbe di produrre danni di una certa entità (in realtà più sulle piccole compagnie che sulle grandi); i bassi rendimenti dei titoli di Stato e il perdurare della crisi greca sono gli altri elementi di criticità che rischiano di nuocere alle aziende italiane.