Il momento che moltissimi italiani aspettavano è finalmente arrivato: il servizio Inps “La Mia pensione”, che ci permetterà di capire quanto avremo di pensione al termine della nostra vita lavorativa, è finalmente online e disponibile al pubblico. Vediamo come funzionerà questo strumento online, che dovrebbe avere un impatto decisivo sul mercato delle polizze vita, rendendo evidente ai contribuenti la necessità di affiancare una pensione privata a quella pubblica, che presumibilmente si rivelerà non in grado di mantenere inalterato il tenore di vita del contribuente.
Chi può usufruire di Inps “La Mia Pensione”
Il servizio è destinato a tutti i lavoratori che versano al Fondo pensione Lavoratori Dipendenti, alla gestione Speciale dei lavoratori Autonomi e alla Gestione Separata, anche se i tempi di attivazione del servizio variano a seconda dell’età dei contribuenti:
- fino a 39 anni l’attivazione è avvenuta entro il 1 maggio
- fino a 49 anni si partirà entro il 1 giugno
- oltre 50 anni il servizio verrà attivato dal 1 luglio
I dipendenti pubblici e i lavoratori con contribuzione versata agli altri Fondi e Gestioni amministrate dall’INPS dovranno invece aspettare il 2016 per potere accedere al calcolo pensionistico.
Come si usa Inps “La mia pensione”
Il servizio è semplice e intuitivo: si va sul sito ufficiale di Inps a questo indirizzo, e se non si è ancora in possesso del Pin lo si richiede seguendo l’apposito link (valido anche in caso di smarrimento del codice), dopodiché si può accedere al portale, che vi comunicherà quale sarà la vostra previsione di prestazione pensionistica, sulla base della vostra età e dei contributi versati fino ad ora, va da sé che se le vostre condizioni lavorative dovessero migliorare o peggiorare rispetto a quelle attuali la vostra situazione reale potrebbe differire sensibilmente (in meglio o in peggio) da quella prospettata.
Le assicurazioni avranno più lavoro
L’inevitabile conseguenza dell’attivazione del servizio Inps “La Mia Pensione” sarà quello di rendere noto a milioni di italiani ciò che già si subodorava, ma sul quale non vi erano dati certi, ovvero che la necessità di una pensione privata è condizione essenziale per mantenere inalterato il proprio tenore di vita al momento della quiescenza. Non siamo ovviamente in grado di calcolare quale sarà l’aumento della raccolta vita dovuto all’attivazione del servizio, ma crediamo che persino un Paese relativamente sottoassicurato e refrattario alla stipula di polizze come è l’Italia non potrà rimanere insensibile a prospetti di pensione così impietosi da fare venire il dubbio che si possa anche solo sopravvivere tra 30 o 40 anni con certe cifre.
Ovviamente si cerca di non fare allarmismo, ma considerando che il rischio demografico e il rischio inflazione non sono così facili da prevedere nel lungo periodo il consiglio è inevitabilmente quello di correre ai ripari, valutando la polizza vita che più fa al caso vostro.