La lotta alle truffe assicurative si fa ogni anno più serrata, e la novità più interessante in materia arriva proprio dall’Ivass (organo di vigilanza delle assicurazioni private) che dai primi di agosto ha lanciato AIA, il nuovo Archivio Informatico Antifrode, che promette di dare una grossa mano alle compagnie assicurative e alle Forze dell’Ordine nello scovare i malfattori che approfittano delle coperture RC Auto (proprie o altrui) per compiere truffe.
Come funziona l’archivio informatico antifrode
Il nuovo archivio informatico antifrode AIA terrà memoria dei seguenti dati:
- archivio nazionale veicoli
- archivio degli abilitati alla guida
- Pubblico Registro Automobilistico (PRA)
- archivi del Fondo di garanzia vittime della strada
- archivi dell’Ufficio Centrale Italiano (UCI)
- banca dati degli attestati di rischio
l’archivio informatico antifrode inoltre aggiungerà ai database sopra citati altri archivi (sia pubblici che provati) che potranno essere ritenuti utili all’obiettivo finale, che è ovviamente quello di contrasti alle truffe assicurative.
Tutti questi archivi verranno connessi alla banca dati sinistri (che ha un ruolo centrale nel progetto), e incrociando i dati ogni proprietario di auto, contraente di assicurazione o conducente di autovettura si vedrà assegnare un punteggio a seconda del grado di anomalia rilevato.
Compagnie assicurative potranno capire la pericolosità del cliente
Mentre fino ad oggi le compagnie assicurative si basavano esclusivamente sul numero di sinistri commessi per valutare la pericolosità di un automobilista (oltretutto con una certa approssimazione, visto che venivano segnati tutti i sinistri sul proprietario dell’auto o moto indipendentemente da chi li avesse commessi) da oggi possono individuare non solo chi ha una guida potenzialmente pericolosa, ma anche chi ha uno “score” che lascia supporre sia un possibile truffatore.
Forze dell’Ordine approfitteranno di AIA per le loro indagini
L’altro elemento che rende l’AIA Archivio Informatico Antifrode una novità di grande portata è la sua messa a disposizione alle Forze dell’Ordine, non appena il database verrà integrato anche con quello di medici, avvocati, periti e altri professionisti che possono venire a contatto con i probabili truffatori.
La privacy dei clienti delle compagnie di assicurazione sarà comunque preservata dal garante preposto, che ha già stabilito che sidovrà inserire la clausola per cui i dati riversati su altro supporto informatico potranno essere utilizzati nel secondo quinquennio dall’Ivass solo a fini di comunicazione per esigenze di giustizia penale o a seguito di esercizio dei diritti degli interessati.