Animale Investito: come funziona l’Assicurazione?

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Purtroppo esiste una casistica abbastanza frequente di animali investiti in strada dagli automobilisti, e non è raro che queste situazioni diano luogo a dispute abbastanza accese, che possono anche sfociare in sede legale e che -quasi inevitabilmente- coinvolgono le assicurazioni dei proprietari della bestia e dell’autovettura.

Uno dei motivi di controversia più frequente è il fatto che entrambe le parti in causa possono ritenere giustamente di avere diritto a un risarcimento, non solo il proprietario della vettura che si è visto rovinare il mezzo (o peggio ancora il motociclista caduto), ma in alcuni casi anche il proprietario dell’animale che -ritenendo di avere rispettato tutti i suoi doveri di buon padrone- si è visto ferire o addirittura uccidere la bestia.

Come vedremo il proprietario dell’animale difficilmente potrà chiamare in causa l’RC Auto del proprietario della vettura, ma questo potrà benissimo chiedere alla responsabilità civile verso terzi del titolare del cane, gatto o capo di bestiame (o addirittura animale selvatico … anche questi sono coperti!) un risarcimento per il proprio mezzo di trasporto o per danni fisici nel caso ci siano state lesioni a seguito di incidente stradale, in questo caso i danni potranno essere chiesti anche dai terzi trasportati.

Art. 2052 Codice Civile: danno cagionato da animali

Dunque chi paga in caso di animale investito?

Il codice civile è molto chiaro nello stabilire che i danni cagionati dall’animale debbano essere risarciti dal proprietario dello stesso, l’art. 2052 infatti recita testualmente:

Il proprietario di un animale o chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso, è responsabile dei danni cagionati dall’animale, sia che fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito.

Sarà dunque assai difficile per il proprietario scagionarsi da tale responsabilità nel caso essa fosse accertata.

animale investito assicurazione

Dimostrare la responsabilità è comunque fondamentale

Anche se il Codice Civile è estremamente chiaro nell’addossare la responsabilità al proprietario, sia che stia custodendo l’animale sia -a maggior ragione- che esso non sia sotto il suo controllo, facciamo notare che prima di chiedere un risarcimento è necessario accertare la responsabilità dell’animale (e di conseguenza del padrone o di chi se ne serve)… questo può essere semplice nel caso la malcapitata bestia dovesse rimanere ferita o peggio ancora morta sul luogo dell’investimento, assai più difficile in caso di fuga della stessa, in questo caso vi converrà rintracciarla.

Animale selvatico investito: chi paga?

La situazione si complica nel caso in cui anzi che un cane, un gatto o comunque un animale domestico, dovessimo investire un animale selvatico: in questo caso a pagare dovrebbe essere l’assicurazione stipulata dalle province, che a loro volta si sono viste rimbalzare la responsabilità dalle regione, che la hanno avuta dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, quindi in teoria basterebbe chiedere il risarcimento a uno dei 3 Enti …

… nella pratica la prassi non è tuttavia così semplice, poiché le province a loro volta tendono a delegare tale responsabilità ad associazioni venatorie, enti parco ed altre entità meno attrezzate a tale evenienza; in caso venisse investito un animale selvatico vi suggeriamo dunque di chiedere in regione quale sia la prassi migliore per ottenere il risarcimento, perché questa può variare a seconda dei singoli casi.

Attenzione ai cartelli

Sebbene tutti gli animali (anche quelli selvatici) abbiano un responsabile civile per i danni che cagionano quando vengono investiti, e sebbene il Codice Civile non limiti in alcun modo l’agire dell’investitore, in caso si dovesse andare a giudizio tenete conto che i mezzi di trasporto nell’abitato vanno condotti con prudenza, in modo da potere arrestare il veicolo in sicurezza, che spesso nelle strade extraurbane compaiono avvisi relativi al pericolo di animali vaganti e che esistono altri “appigli” legali per fare sì che possiate non avere diritto ad alcun risarcimento dall’assicurazione nel caso foste stati particolarmente imprudenti, perlomeno se un giudice dovesse decidere in questa maniera.

 

 

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