A volte il Parlamento quando si addentra in considerazioni di tipo tecnico-assicurativo sa essere davvero bizzarro … la notizia che oggi è stata riportata su quasi tutti i quotidiani nazionali riguarda l’emendamento al DDL concorrenza volto a eliminare le differenze riguardanti classi di merito interna tra nuovi e vecchi clienti … andiamo a vedere cosa propone l’emendamento e perché a nostro avviso si tratterebbe di una norma volta a complicare il già complesso mercato assicurativo.
Cosa dice l’emendamento al DDL concorrenza
Il DDL concorrenza per quanto riguarda le assicurazioni è già sufficientemente gravato da emendamenti sui quali varrebbe la pena discutere … ma quello riguardante la classe di merito interna, al quale si sta dando grande risalto, è come dicevamo una complicazione inutile.
Il testo dell’emendamento recita testualmente che le compagnie assicurative:
devono garantire, nell’ambito della classe di merito, le condizioni di premio assegnate agli assicurati aventi identiche caratteristiche di rischio del soggetto che stipula il nuovo contratto
con la conseguenza ovvia che alle compagnie si vieta
di differenziare la progressione e la attribuzione delle classi di merito interne in funzione della durata del rapporto contrattuale tra l’assicurato e la medesima impresa, ovvero in base a parametri che ostacolino la mobilità tra diverse compagnie assicurative
frasi che lasciano spazio a parecchi dubbi.
A cosa servirà la classe di merito interna?
Il dubbio più consistente a riguardo è: se le compagnie non potessero più differenziare la progressione e la attribuzione delle classi di merito interne in funzione della durata del rapporto contrattuale, a cosa servirebbero le classi di merito interne?
A parità di storia assicurativa che differenza ci sarebbe a questo punto tra due clienti? sospettiamo nessuna, quindi l’utilità della classe di merito interna sarebbe totalmente vanificata.
Come premiare i clienti affezionati?
Il secondo interrogativo è: se venisse meno la differenziazione delle tariffe in funzione della durata del rapporto contrattuale, in che modo le compagnie assicurative potrebbero gratificare i clienti di vecchia data?
Chi fa questo mestiere sa bene quanto il cliente medio, che abbia tenuto una condotta buona nei confronti della casa assicuratrice per anni, desideri avere una gratificazione da un punto di vista economico … capiamo perfettamente che negare questo privilegio avrebbe un effetto benefico sulla concorrenza, ma siamo convinti che aumentare la concorrenza abbia senso solamente se questo si traduca in una vantaggio per il consumatore, non se gli si nega un trattamento privilegiato per spingerlo a cambiare compagnia.
Omogeneità delle tariffe assicurative
L’obiezione che “l’uomo della strada” potrebbe fare a questo punto è che omogeneizzare le tariffe assicurative, smettendo di privilegiare i clienti con contratti stipulati in passato e trattandoli come fossero “nuovi arrivati” potrebbe quantomeno tradursi in un risparmio per chi diventa cliente per la prima volta, ma chi è abituato a lavorare nel mondo delle assicurazioni sa bene che si parte dal presupposto che -a parità di altre condizioni- se una compagnia assicurativa ha incassato globalmente 100 l’anno precedente, l’anno successivo non vorrà incassare meno di 100 per nessun motivo … questo in parole povere significa che, fermo restando le altre migliorie che potranno essere apportate dal DDL concorrenza, per diminuire la tariffa ai nuovi clienti bisognerà aumentarla alla clientela affezionata, poiché nei fatti questo significa omogeneizzare le tariffe RC Auto.
Se per casi particolari (vedi Tariffa Italia, che propone l’omogeneizzazione su base territoriale per i clienti virtuosi) gli aumenti potrebbero essere sopportati, o addirittura supportati, perché c’è una base etica su cui si fonda il ragionamento, nel caso della mancata differenziazione per classe di merito interna non rinveniamo alcun motivo etico per cui un cliente di vecchia data dovrebbe pagare quanto un nuovo arrivato, e questo è il motivo per cui non siamo affatto convinti che questo emendamento possa tradursi in un vantaggio per i consumatori.