Sono diversi anni che le compagnie assicurative si interrogano su cosa accadrà quando le auto a guida autonoma si diffonderanno su strada, ma lo scorso anno sono accadute alcune cose che hanno reso questi interrogativi ancora più pregnanti.
Tesla entra nel mondo delle assicurazioni
Con l’annuncio di Tesla di volere lanciare la propria offerta assicurativa e l’ingresso della nuova insurtech Avinew sul mercato, si è aperto un dibattito sull’eventualità che le auto a guida autonoma possano danneggiare l’industria dell’RC auto come la conosciamo, o se invece questo si tradurrà in nuove opportunità per le case automobilistiche e gli assicuratori di andare a braccetto.
Se il CEO di Berkshire Hathaway, nonché guru della finanza Warren Buffett ha predetto che quella assicurativa sarà un’avventura fallimentare per Elon Musk, c’è anche chi è di avviso assai differente.
Come si assicurerà un’auto senza conducente?
Siamo sempre stati abituati a vedere il proprietario dell’auto stipulare la polizza RC per il proprio veicolo, ma quando nessuno sarà alla guida ci si dovrà porre una domanda necessaria per ridefinire il concetto di assicurazione:
“Cosa significa guidare?”
Ecco cosa si risponderanno le compagnie assicurative secondo gli analisti.
Nel 2020
Le case automobilistiche stanno intervenendo per risolvere i problemi tuttora in essere nei veicoli a guida autonoma.
Nessuno tra chi è implicato nell’evoluzione dell’auto autonoma (Tesla, Uber, Volkswagen, ma ce ne sono molti altri) può permettersi pubblicità negativa in questo momento, perché le spese di ricerca e sviluppo sono state talmente ingenti che un rallentamento sarebbe pericoloso.
Quando a marzo di due anni fa è arrivata la notizia di un incidente stradale che ha coinvolto un’auto a guida autonoma a Tempe, in Arizona, le compagnie assicurative si sono occupate di tutto a porte chiuse in un paio di settimane, nonostante fosse evidente la responsabilità della conducente Rafaela Vasquez.
“Non sapremo mai l’importo o i dettagli”, dice David Macknin, presidente della società di brokeraggio Alper Services.
Nell’immediato futuro
Nei prossimi anni l’assicurazione continuerà sicuramente ad essere a carico del proprietario dell’auto, indipendentemente dal fatto che esso guidi o meno il veicolo.
Sempre Macknin afferma:
“Adesso ho un’auto autonoma e il mio assicuratore non sa e non mi chiede se sto guidando io o sta guidando l’auto”.
A lungo termine
Alla fine arriverà la resa dei conti, i tribunali dovranno stabilire su chi ricade la responsabilità in caso di sinistro, e potrebbero volerci un decennio o più perché ciò accada, poiché tutti punteranno il dito sull’altro individuandolo come responsabile.
Visto che sarà il tribunale a decidere probabilmente accadrà che a seconda dello Stato in cui si legifera ci potranno essere diversi responsabili.
I premi assicurativi diminuiranno
Chi ci guadagnerà veramente saranno i consumatori, sia in termini di premi assicurativi che di prezzi delle auto:
le auto a guida autonoma, insieme alla proliferazione di servizi di condivisione come Uber e Lyft, porteranno sempre meno persone a volere possedere un’auto, il che dovrebbe rendere nel complesso le stesse meno costose.
In passato, le famiglie acquistavano un’auto per i loro figli non appena uno di essi compiva 18 anni o prendeva la patente, ora già questo accade sempre meno di frequente, immaginiamo cosa accadrà quando un’auto a guida autonoma ci porterà, ad esempio, a lavorare a un capo della città, quindi tornerà a casa e porterà i nostri figli a scuola all’altro capo della città.
Se la tecnologia autonoma funzionerà come previsto, anche il numero di incidenti su strada diminuirà drasticamente.
Questo appare in realtà già sicuro, poiché la maggior parte degli incidenti stradali è causata da errori umani , e quando gli esseri umani non saranno più alla guida il rischio di sinistro crollerà verticalmente.
In un futuro non si sa quanto lontano ci sarà dunque un’unica categoria di persone che pagherà premi assicurativi alti, ovvero chi non si adatterà e continuerà a guidare alla vecchia maniera.